“Un’esperienza unica, eccitante. Non mi sono mai sentita così donna”. Il futuro del sesso? Questo, anche se non tutte si dicono pronte a provarlo “con mano”. L’ultima trasgressione sotto le lenzuola

Tutte ne parlano, tutte ne vogliono sapere di più. Secondo alcuni, una vera e propria rivoluzione alle porte, che cambierà per sempre la nostra concezione del sesso e dell’intimità. Per altri un’eventualità squallida e grigia, di quelle da scongiurare a ogni costo. Di cosa parliamo? Dei cosiddetti “sex robot”, automi che stando agli esperti di mercato spopoleranno di qui a qualche anno, promettendo di soddisfare ogni desiderio proibito di uomini e donne che così, di fatto, arriveranno quasi a poter fare totalmente a meno di un partner in carne e ossa. Ma com’è di preciso fare sesso con un robot? Per provare a rispondere a questa domanda, una donna di nome Karley Sciortino, 31 anni, ha deciso di calarsi in questa nuova realtà, consentendo alle telecamere di riprendere la sua esperienza per poi dar vita a un documentario dal titolo “Vice”. Suo amante per una notte (o meglio, per una ventina di minuti o poco più) è stato il signor Gabriel, un androide dal costo di oltre 5000 euro. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Si pensa sempre che gli uomini abbiano più voglia di fare sesso con un oggetto e che le donne abbiano bisogno per forza di connessione emotiva, ma non è così. Queste bambole sono in silicone e il pene è incredibilmente realistico, anzi, talvolta indistinguibile da uno vero”. Il pene del robot può essere flaccido ed eretto, diventa duro al contatto e ha peli pubici veri.

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La sua esperienza è stata molto positiva: “Ne è valsa la pena. Con una bambola si può dirigere e capire meglio cosa funziona per il tuo corpo”. Gabriel è stato immesso sul mercato americano nel 2015 e piano piano le vendite sono schizzate. Presto saranno in vendita nuovi modelli.