“Un orgasmo così non lo avevo mai provato in vita mia… Sensazionale!”. La nuova pratica che spopola tra le donne e che promette di cambiare la nostra concezione del sesso

Un nuovo intervento che spopola tra le donne, e che promette di regalare un piacere forte e intenso come forse non lo avevate mai provato prima nel corso di tutta la vita. Di cosa stiamo parlando? Del cosiddetto “ampliamento del punto G”, pratica che sta vivendo un vero e proprio boom di richieste e che di fatto dura in realtà soltanto pochi minuti. Si tratta, infatti, di una semplice quanto breve iniezione di acido ialuronico nella zona che si suppone essere il fatidico punto del piacere. Il risultato per la paziente è che l’area interessata si gonfia e le sensazioni durante la penetrazione si intensificano. A raccontare di questa nuova tendenza che sta facendo registrare cifre in costante aumento è Cheek Magazine, che ha parlato con l’iniziatrice della tecnica in Francia, la ginecologa Marie-Claude Benattar: “Nel 2004 ho letto di un medico che prelevava grasso e lo iniettava sul punto G per aumentarlo e allora ho scelto l’acido ialuronico e iniziato i test. Risultato? Migliora la situazione di chi ha già sperimentato un orgasmo, non su chi non l’ha mai raggiunto”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Le donne, per avere un orgasmo, devono per forma sottoporsi a un intervento? Non possono raggiungerlo tramite una migliore conoscenza del proprio corpo? Nove su dieci sentono piacere clitorideo e potrebbero accedere a quello vaginale ma, non vedendo la zona, non osano esplorarla. Se il problema è psicologico, l’operazione non funziona.

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La pratica si fa dal 2005, sebbene comporti qualche rischio per l’uretra. Ogni clinica estetica ha un’etica diversa, ma quasi tutti cavalcano il business, con interventi dal costo variabile tra gli 800 e i 2.000 euro. Alcuni medici si rifiutano di farlo e cercano di trovare altri modi per migliorare la situazione sessuale delle pazienti, altri propongono invece l’operazione già al primo appuntamento. “Io esigo esami pre-operatori, studio i tessuti e le mucose. Non volevo che la tecnica finisse nelle mani di persone senza scrupoli ma purtroppo non si è potuto evitare”.